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IL CANE HA UN CERVELLO ANCHE IN PANCIA

Pensate a quando interiorizzate le emozioni, sensazioni e sentimenti così intensamente da poterle percepire anche in pancia? Vi sembra di sentire quello che avete provato nel cervello anche nella vostra parte adominale vero?!? Infatti nel nostro intestino possediamo  un secondo cervello, quasi una copia di quello che abbiamo nella testa e che non serve solo alla digestione. Il secondo cervello, quello addominale, produce sostanze psicoattive, ormoni,  che influenzano gli stati d’animo, come la serotonina, la dopamina ma anche oppiacei antidolorifici e persino benzodiazepine.

Anche per i nostri amati cani vale la stessa dinamica: l’intestino si comporta come un secondo cervello in grado di mandare segnali di stress in modo autonomo, condizionando la produzione dell’ormone del benessere, rilasciato proprio da quest’organo. Quando il cane è stressato, frustrato in modo esagerato o incapace di scaricare le tensioni o le emozioni negative che ha accumulato può sentire lo stomaco in tensione o voi stessi potete notare il suo addome gonfio. Secondo alcuni studi sembra che il cervello addominale sia munito di una memoria atta a fissare i ricordi usando le stesse molecole del cervello della testa. Questo vuol dire che tutte le emozioni negative che si accumulano nel tempo rimangono impresse nei due cervelli rendendo il cane ipersensibile. La scoperta di questa memoria addominale spiegherebbe in qualche modo patologie intestinali, coliche e gastriche.

Non dobbiamo guardare tanto nel futuro, basta ricordare i dettami della medicina cinese che vede nella pancia gonfia un accumulo di ansia che non riesce ad essere scaricata in altro modo e, quindi, viene interiorizzata e accumulata internamente.

Anche nei cani addome gonfio, dispepsia, meteorismo, colon irritabile possono avere un’origine psicosomatica ed essere causati da un’emotività troppo accentuata o da una carica emotiva troppo concentrata per essere risolta e scaricata: sempre più pelosi, che non hanno la possibilità di scaricarsi grazie all’espletamento di motivazioni proprie soffrono di disturbi di stomaco e intestino.

Un esempio ecclatante e per me un esempio tangibile è stata la mia Levriera irlandese Dream: le sue feci da giovane erano sempre semiliquide nonostante un’alimentazione adeguata. La differenza veniva fatta dalla sua emotività sempre negativa: aveva paura del mondo e si difendeva scaricando feci non formate. In questa foto la vedete all’età di tre mesi (era già grande come la mia mitica Golden Sonny) e fino all’anno non ho visto feci degne di essere chiamate così, la crescita, la socializzazione al mondo e l’educazione hanno aiutato moltissimo insieme ad un’alimentazione mirata a calmare la sua emotività estrema e a sedare il suo cervello addominale. Col passare dell’età ed una presa di coscienza del suo essere nel mondo non ha più mostrato problemi intestinali se non quando avvengono situazioni di particolare stress o di novità. Oramai ho imparato a convivere con il suo secondo cervello e so che con prodotti caseari, fiocchi d’avena, banane e miele la posso aiutare a calmarsi ed a riconciliarsi con il mondo.

Ma come è possibile che diarrea o una stitichezza ostinata, uno stomaco gonfio e dolorante che fatica a digerire anche il pasto più leggero possano essere conseguenza di uno stato emotivo alterato?

Cervello e cervello addominale “dialogano” in modo costante e con un filo diretto: nell’intestino sono presenti cellule neuronali che vengono influenzate da fattori fisici e da stimoli emozionali e rilasciano ben il 95% della serotonina totale sprigionata dall’organismo.

La serotonina è un neurotrasmettitore presente soprattutto nel sistema nervoso centrale e nel tratto gastro-intestinale, nell’apparato digerente, la serotonina regola la digestione, mentre a livello del sistema nervoso centrale, questo neurotrasmettitore è fondamentale per regolare l’umore, il sonno, l’appetito, l’apprendimento e la memoria. La serotonina è comunemente nota come ormone del buonumore. Quando le emozioni hanno una connotazione negativa, e sono associate a stati di tensione e di ansia o di paura, allora il cervello invia all’intestino “l’ordine” di rilasciare altra serotonina per gestire il surplus emotivo ma questo ha delle conseguenze sulla funzionalità dell’apparato digestivo e intestinale. La muscolatura addominale si contrae provocando gonfiore, diarrea o stitichezza, crampi, senso di tensione, spasmi: l’accumulo di tensione emotiva, stress, inducono rallenta la digestione e crea la classica dispepsia.

Le emozioni negative accumulate e non scaricate possono far ammalare il nostro cane!

Cosa possiamo fare allora?!?

Per prima cosa abbiamo la responsabilità di permettere al nostro cane di scaricare le energie accumulate e ricordate che non solo quelle negative pesano ma anche tanta felicità o altre emozioni polari non fanno star bene il nostro cane. La situazione ideale è la calma.

Permettete al vostro cane di svolgere attività che gli piacciono e per cui sono portati: un educatore traduce questa frase con

PERMETTETE AL CANE DI VEDER REALIZZATE LE PROPRIE MOTIVAZIONI

almeno qualche volta a settimana, se non di più in periodi sensibili e particolari.

Poi potete anche aiutare con cibi calmanti che anche in questo caso sono a base individuale: per la mia Dream come detto sono i prodotti caseari e fiocchi d’avena, per il mio JOHN erano l’insalata e carne cruda, per la mia Golden erano il pesce e le patatacotte con carote e zucca, per la mia Barbona Chery è il formaggio stagionato con i cavolfiori…

Per me umana Katya è un buon panino con il prosciutto cotto e uno stracchino.