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OSSA RICREATIVE di Caterina Gritti

 

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Le ossa ricreative dovrebbero essere quelle ossa che il cane puo’ avere a disposizione, se non proprio sempre, almeno per lunghi periodi, in modo da poter svolgere la sua attivita’ preferita cioe’ MASTICARE a lungo, molto a lungo, possibilmente ingerendo anche qualcosa( poco) che sia anche commestibile. Questa definizione e’ volutamente un po’ vaga, poiche’ bisogna trovare l’osso ricreativo che si adatti perfettamente ad ogni cane, visto che ogni cane e’ un individuo e individui diversi hanno esigenze diverse.

Per cercare l’ osso ricreativo adatto al nostro cane dobbiamo fare un’esercizio di approfondimento della nostra conoscenza:

che indole ha?

Come e’ fatta la sua bocca i suoi denti?

Che dimensione ha la bocca?

Che eta’ ha il mio cane?

Di che razza e’ (questo e’ solo indicativo, ma un barboncino nano necessita di ossa diverse da un terranova per esempio)?

Il carattere? Impulsivo, ossessivo, insistente, remissivo….?

Ecco, ora possiamo andare in cerca dell’osso perfetto per il nostro cane. L’osso ricreativo “ideale” ha ancora un po’ di carne attaccata, ha legamenti e tendini e magari anche della cartilagine articolare (che fa benissimo come condroprotettore), e’ di grandi dimensioni, possibilmente piu’ grande della testa del cane, esempio perfetto per cani non particolarmente accaniti e’ la scapola di vitello, con anche una mezzaluna di cartilagine sul margine superiore. Vanno bene anche le ossa grandi degli erbivori, bovini, equini e per cani piu’ piccoli anche ovicaprini (stinco, femore, omero), anche le ossa di maiale (purche’ provenienti da allevamenti indenni dal virus della pseudorabbia, e so che il Trentino Alto Adige e’ regione indenne, l’unica in Italia), vanno bene. Piedini, stinchi, femori di maiale sono perfetti. Ci si intrattengono per giorni senza rischi per denti e intestino. Una volta trovato l’osso adatto al nostro cane dobbiamo capire se possiamo lasciarglielo in “autogestione”, passatemi il termine, o se invece dobbiamo fare da mediatori tra il cane e l’osso, cioe’, non solo sorvegliarlo durante la masticazione, ma anche eventualmente gestire il tempo che il cane puo’ dedicare alla masticazione (qui l’osservazione del proprietario e’ fondamentale, e’ lui/ lei che decide se l’osso puo’ “diventare pericoloso” e in quel caso lo toglie al cane, oppure se lasciarlo.) .

 

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