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Dottoressa Francesca Fava – Pronto soccorso in cucina

 

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Corpi estranei che si incastrano tra i denti, nelle gengive, in mezzo al palato, in faringe. Più spesso sono ossa (direi nel 90% dei casi costicine avanzate dalla grigliata) o pezzi di legno più o meno grossi.

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In questi casi il cane è più o meno sofferente, può strofinare il muso a terra oppure cerca di sfregarselo con le zampe. Può essere presente abbondante salivazione, soprattutto se è posizionato in modo da impedire la completa chiusura della bocca o se crea dolore alla deglutizione.

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A volte può restare in sede anche parecchi giorni senza dare alcun sintomo.
Se facile da raggiungere e il paziente collabora è possibile che si possano estrarre con l’animale sveglio e l’aiuto di una pinza. Diversamente dovrà essere sedato e il veterinario procederà alla sua rimozione.
Corpi estranei possono localizzarsi anche sotto la lingua. Sono in genere corpi estranei lineari, ovvero fili da cucito, i fili di plastica per chiudere i sacchetti dell’immondizia.

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Tra i corpi estranei che possono incastrarsi in bocca, e più nello specifico a livello di mandibola, ci sono gli ossobuchi. Se di dimensioni adeguate si infilano nella mandibola e il cane, mentre sta leccando la parte interna o cercando di sfilarlo, spesso si ritrova con la lingua incastrata. In questo caso ci si deve sempre rivolgere al veterinario. Nella maggior parte dei casi sarà sufficiente la sola sedazione per liberare la lingua ed eliminare l’osso, in alcune situazioni, soprattutto se è rimasto in sede più a lungo, potrebbe essere necessario doverlo segare.

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Per evitare incidenti, soprattutto con le ossa, cosa fare?
No ossa cotte: possono spezzarsi e creare lesioni lungo l’apparato digerente o causare dei “tappi” (fecalomi) a livello intestinale. Per rimuovere questi ultimi può essere necessario un intervento chirurgico, anche se di solito, se la situazione lo permette, si tenta prima con una terapia medica (lassativi).

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No ossa troppo “pulite” e lasciate senza supervisione; possono creare danni ai denti.
Sì ad ossa crude: ricreative, con pochissima carne, da dare sotto attenta supervisione e per limitati periodi di tempo; polpose: con tanta carne attaccata, somministrate durante il pasto.

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I cani devono imparare a masticare, quindi agli inizi non proporre ossa al di là delle loro capacità di masticarle.

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Se inghiotte troppo velocemente pezzi troppo grossi questi possono andare di traverso e bloccarsi in gola con conseguente rischio di soffocamento. Per questo è utile sapere come si esegue la manovra di Heimlich, in modo da cercare di dislocare il pezzo incastrato. Prima di procedere controllare che il corpo estraneo non sia visibile e raggiungibile con le dita, in quel caso si può provare ad estrarlo. Se le dimensioni lo consentono si può provare a sollevare il cane da terra tenendo la testa in giù. Se anche così non funziona si deve eseguire la manovra di Heimlich: si devono mettere le braccia attorno al cane con le mani appena sotto la gabbia toracica e si comprime ritmicamente con un movimento a spinta dal basso verdo l’altro per cinque volte. Se il cane è di taglia piccola usare due o tre dita al posto del pugno.

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Altra emergenza che riguarda bocca e dintorni è il contatto con sostanze urticanti, irritanti o caustiche. Tra questi:

  • Processionaria. I suoi peli urticanti danno un intenso processo infiammatorio con necrosi dei tessuti che vengono a contatto. Purtroppo per i nostri amici le parte che più facilmente vengono a contatto sono la lingua e la mucose della bocca. I sintomi saranno un’improvvisa e intensa salivazione, possibilmente un forte ingrossamento della lingua, abbattimento. Cercare di recarsi quanto prima dal veterinario che eseguirà le cure del caso e nel frattempo sciacquare le mucose con acqua e bicarbonato.
  • Rospi. Se morsicati o ingeriti provocano irritazione della mucosa orale causate dalle tossine presenti a livello di cute e ghiandole parotidee. I rospi nostrani non sono particolarmente pericolosi quindi i sintomi si limitano in genere a salivazione da leggera a profusa. Sciacquare la bocca con acqua.
  • Soda Caustica. Come dice il nome causa ustione. Somministrare bicarbonato di sodio e se la mucosa della bocca è molto lesionata fare un impacco con il bicarbonato.

È sottinteso che sono tutte misure da prendere per tamponare momentaneamente il problema, ma è sempre meglio recarsi il prima possibile dal veterinario.

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Ingestione di piccoli corpi estranei come giochi o calzini (se si valuta che non riescano ad uscire da soli), piante tossiche, bocconi avvelenati, liquido antigelo, farmaci.
In questi casi è possibile indurre il vomito, ma solo se ci si accorge subito o entro poco tempo dall’ingestione.

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Come si induce il vomito?
Sale grosso (una manciata) oppure acqua e sale fino. La concentrazione ideale è 30-40 grammi di sale in un litro d’acqua (all’incirca la concentrazione salina dell’acqua di mare), Ne va data finché il cane non comincia ad avere conati di vomito.
Acqua ossigenata 3% (10 volumi) quella che si trova comunemente in commercio come disinfettante. Non utilizzare concentrazioni superiori perché è altamente irritante.
Dose:1 ml ogni kg di peso dell’animale.

n entrambi i casi somministrare l’emetico con una siringa senza ago infilandola appena dietro i canini (o dietro l’ultimo molare se ci si arriva) e premere pian paino lo stantuffo tenendo la bocca chiusa con l’altra mano. Per facilitare la deglutizione massaggiare la gola.
Far muovere l’animale in attesa che vomiti, di solito entro pochi minuti ed eventualmente ripetere dopo 15 minuti. Se anche con la seconda dose non funziona, rivolgersi al veterinario.
N.B. Quando possibile fare almeno una telefonata al vostro veterinario appena vi accorgete che il vostro cane ha ingerito qualcosa che non va. Saprà consigliarvi se è il caso di farlo vomitare o se è meglio che vi rechiate velocemente da lui. Altrimetodi:
sciroppo di ipecacuana? Interazione con antidoti di

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veleni, reazioni allergiche. In alcuni soggetti non è efficace. Non usare in gravidanza, se ci sono patologie cardiache o affezioni croniche del tratto gastroeneterico. Quando NON deve essere indotto il vomito: ingestione di grossi corpi estranei o corpi estranei taglienti o che potrebbero creare lesioni, detersivi o candeggina o altri acidi, se sono passate più di 2 ore dall’ingestione.

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Un’altro incidente “domestico” possono essere le ustioni causate da acqua bollente, fuoco, fili elettrici, sostanze chimiche (es. Trementina), catrame e detersivi. Si possono clasificare a seconda della loro gravità ed estensione in superficiali e profonde, oppure in gradi (1°, 2° e 3° grado).
Cosa fare? Se sono ustioni leggere applicare delle compresse di acqua fredda o fare impacchi con ghiaccio da lasciare a contatto per circa 15 minuti. NON spalmare olio, burro o pomate, si rischia di peggiorare la situazione.Se l’ustione è estesa applicare garze pulite (non cotone che si attaccherebbe alla ferita), fasciare con un bendaggio morbido e rivolgersi al veterinario.
In caso di ustioni da sostanze chimiche, lavare l’area con abbondante acqua, non usare solventi che peggiorerebbero solo la situazione e recarsi subito dal veterinario.

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Veniamo a due sintomi che quasi sempre sono percepiti come urgentissimi, ma che non in tuti i casi lo sono: vomito e diarrea. Il vomito è un’evenienza di frequente riscontro nel

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cane. Le cause sono molteplici, semplici o complesse. È spesso causato da malattie del tratto gastrointestinale, ma può anche dipendere da patologie a carico di altri organi. Se compare sporadicamente non è un fatto particolarmente preoccupante, se invece comincia a comparire più frequentemente le cause vanno indagate dal veterinario. È un meccanismo protettivo attuato dall’organismo per rimuovere tossine e altre sostanze pericolose che sono state ingerite direttamente o assorbite per via ematica.L’atto del vomito si compone di tre fasi: nausea, conati, vomito. La prima è spesso accompagnata da anoressia/disoressia, depressione, sbadigli, tremori muscolari e leccamento delle labbra. La presenza dei conati è utile per distinguere rigurgito, vomito e tosse.

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[nextpage title=”Corpi Estranei pt3″] Nel vomito vero e proprio oltre agli altri sintomi clinici che possono essere associati, sono SEMPRE presenti le contrazioni addominali.
Le manifestazioni sporadiche in genere sono autolimitanti. Se l’animale continua a vomitare, ma lo stato generale è buono e mostra di aver appetito, la strategia migliore sarebbe fare un digiuno forzato da acqua e cibo per 12-24 ore, per poi riprendere molto gradualmente con l’acqua razionata e, se il vomito non ricompare, dieta leggera nelle ore successive; in questi casi in genere non è necessario dare farmaci Se invece continua a vomitare anche se a digiuno, rivolgersi al veterinario che farà gli accertamenti del caso e imposterà una terapia.
Sostanze naturali che possono aiutare in caso di nausea o vomito : zenzero (buona attività antiemetica), argilla verde ventilata o ancora meglio argilla bianca/caolino (regolarizza il transito intestinale, protettore gastrico, aiuta in caso di acidità, bruciore di stomaco, ulcera) o grigia (acidità di stomaco e infiammazione intestinale), camomilla (olio essenziale ha attività antispastica: sollievo per crampi e dolori addominali, infuso aiuta nella prevenzione della gastrite oltre a essere molto utile, come impacchi in caso di congiuntivite), menta piperita (sottoforma di te utile per dare sollievo dalla nausea e aiuta la digestione, oltre a profumare l’alito quando usata fresca o nei biscotti), cannella (oltre a essere un antibatterico naturale, aiuta contro nausea vomito, mal di stomaco e altri disturbi gastici), malva (decotto per l’acidità di

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stomaco, blando lassativo), carote (grazie al betacarotene aiutano la cicatrizzazione della mucosa gastrica: utili in caso di ulcera).
Si definisce diarrea un aumento della frequenza delle defecazioni, del volume e del contenuto di liquido delle feci.
La diarrea è acuta se dura da meno di 3 settimane. Cause più frequenti sono: alimentari (cambi repentini, intossicazioni alimentari, intolleranze, allergie, ecc.), anatomiche (intussuscezione, corpi estranei, ecc.), metaboliche (pancreatite, ipoadrenocorticismo), infettive o parassitarie. Può essere o meno accompagnata da depressione, disidratazione, stato di shock. In genere è autolimitante e risponde bene alla terapia sintomatica.

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La diarrea cronica è quella che dura da più di tre settimane. Non è autolimitante e perché il paziente venga trattato correttamente, va individuata la causa sottostante.
La terapia sintomatica consiste in fluidoterapia (soprattutto se è disidratato ed è presente anche vomito), antibiotici (in caso di concomitante sepsi o infezioni protozoarie confermate (a questo proposito c’è da ricordare che il metronidazolo ha anche un’azione immunomodulatrice e può aiutare a ridurre l’infiammazione intestinale)).
In caso di diarrea da colite l’aggiunta di fibre solubili come psillium* e zucca nel regime terapeutico può essere molto importante.

[nextpage title=”Corpi Estranei pt4″] Le mucillagini creano una barriera protettiva a livello di mucosa, le fibre sono fonte energetica per le cellule e ne aiutano la rigenerazione.
Probiotici (fermenti lattici vivi), possono avere effetti positivi, avendo azione antagonista contro i batteri patogeni, modificando la risposta immunitaria locale e alterando la permeabilità.Però sono specie-specifici e hanno effetti temporanei. I prebiotici sono substrati selettivi usati dai probiotici per il loro sviluppo, in genere carboidrati non digeribili (inulina, lactoferrina, lattulosio, etc.). Antiparassitari quando sono presenti parassiti intestinali all’esame delle feci.
La dieta è la parte più importante nel corso della terapia della diarrea. Inizialmente blanda e facilmente digeribile, con pochi grassi da proseguire poi con una dieta sempre ifacilmente digeribile in base alle esigenze del paziente.
Se i livelli di vit. B12 sono diminuiti, va integrata perchè la sua assenza rallenta molto o addirittura rende impossibile la guarigione completa.
In conclusione la terapia è focalizzata sul trattamento dei sintomi e, quando possibile, sull’eliminazione o il trattamento delle cause sottostanti.

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CAUSE VOMITO
Alimentari: Ingestione cibi avariati/spazzatura, corpi estranei ecc. (Indiscrezione), reazioni avverse (ipersensibilità alimentare), allergie alimentari.
Farmaci: FANS. Vari antibiotici (Eritromicina, Tetracicline, Penicilline), chemioterapici, glicosidi cardiaci (digossina), apomorfina, xilazina.
Disordini endocrini/metabolici: es. Diabete mellito, ipoadrenocorticismo, uremia, insufficienza renale, endotossiemia, disordini elettolitici.
Tossine: piante velenose, glicole etilenico.
Patologie addominali: pancratiti, peritonite, neoplasia, patologie epatiche.
Patologie Gastriche: gastrite, ulcera, ernia iatale, neoplasie, corpi estranei, disordini della motilità (ritardato svuotamento), GDV.
Patologie intestinali: enteriti, neoplasie, parassiti, corpi estranei, intussuscezione.
Altre: digiuno prolungato, cinetosi, freddo, stati di eccitazione (paura, stress,..).

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